
Alfredo Gianolio
Testo di: Alfredo Gianolio
Tratto dal libro: Il talento delle artiste reggiane
BARBARA GIAVELLI: restituito il sorriso ad Alda Merini.
L’antichissima tecnica del mosaico, con precedenti in Asia Minore e in Egitto, nel suo evolversi non sempre lineare, ha mantenuto la tendenza ad ottenere effetti di decorazione parietale o pavimentale. “A causa delle sue difficoltà di realizzazione” rivela Emanuele Filini “è stato per troppo tempo negletto e trascurato”. Ma ebbe una risposta con Gustav Klimt (1862-1918) verso la fine dell’Ottocento, quando l’abile mosaicista, restando folgorato dalla luce dell’antica Bisanzio che brillava nei mosaici di Ravenna, se ne innamorò utilizzando anche l’oro. Successivamente, con l’affermarsi dell’astrattismo, la tecnica prese il volo, rimanendo tuttavia nell’ambito subordinato della decorazione. L’artista Barbara Giavelli, che vive ed opera a Chiozza di Scandiano, sperimenta le più varie tecniche, ma punta con capacità inventiva particolarmente sul mosaico, che ha svincolato dal ristretto tradizionale ambito della decorazione, per assegnargli una funzione autonoma nell’arte. Lo ha reso possibile facendo emergere le sue potenzialità coloristiche, rendendo con tessere in pietra e smalti veneziani anche i colori delle ombre; questo ha fatto quando ha rappresentato Alda Merini, la dolce poetessa che “usava le parole per ferire le anime” e concepiva la poesia “anche come una guerra contro i fantasmi che assediano la mente”. E’ stata Carmen Togni a procurarle l’immagine più adatta della grande poetessa da convertire in ritratto musivo. Carmen, che con la Merini abbe un lungo rapporto, si era recata in aereo a Messina per assistere all’Università al suo conferimento di una laurea HONORIS CAUSA. Fotografò Alda, e poiché ne risultò una dolce e serena espressione, ritenne che fosse adatta per essere convertita in un ritratto della Giavelli. La Merini aveva vinto la guerra contro i fantasmi, e aveva piegato l’antica durezza di espressione delle personalità regali e divine storicamente rappresentate nei mosaici. Il suo sorprendente sorriso ha reso mobili e vivaci le pietre naturali, le paste vitree, le madreperle, i marmi e le terrecotte svegliandole dal loro profondo sonno.